RELAZIONE CAMPAGNA DI SCAVO 2018

Relazione conclusiva della campagna di scavo 2018 nel sito Casciana - Rocca Parlascio (PI).

A cura della dott.ssa Giulia Gabanella (Direttore di Scavo) e del dott. Giuseppe Monte.


L’indagine archeologica nel sito di abitato etrusco di epoca arcaica in località Casciana Rocca Parlascio (PI) continua a restituire dati interessanti che continuano a  confermare l’ipotesi, già precedentemente formulata, di almeno due fasi di frequentazione di una delle due aree attualmente in corso di scavo, il vano N/W. Il settore ospita i resti in negativo delle fondamenta di una struttura di forma rettangolare, i cui elevati, sostenuti da grossi pali i cui alloggi sono stati rinvenuti lungo i lati dell’edificio, dovevano essere costruiti in materiale deperibile.
All’interno del perimetro di questa struttura si sono sedimentati strati piuttosto estesi e assai ricchi di materiale, in prevalenza ceramico. La struttura, che ha dimensioni di circa 20 x 6 m, e che aveva probabilmente destinazione cultuale od abitativa, troverebbe confronti con alcune continuità insediative nel Nord del Lazio, confronti che verranno tracciati con maggiore chiarezza quando lo scavo verrà ultimato. 


Nel corso della precedente campagna di scavo, a seguito dell’esaurimento dell’US 489 che riempiva un taglio denominato US 500, è stato evidenziato come il taglio di fondazione della struttura del vano NW si approfondisca notevolmente, sino alla quota di -2,60 m dallo 0 di cantiere. Dalla sezione (112) ricavata è stato possibile osservare che la restante parte della struttura sia attualmente riempita da numerosi strati di deposito con andamento lievemente concavo, i quali restituiscono cospicue quantità di materiali. Questa attività di deposito è avvenuta evidentemente in un momento diverso rispetto a quella del riempimento del taglio 500 precedentemente indagato: obbiettivo delle prossime campagne sarà lo scavo in estensione di questi strati, non senza particolare attenzione all’eventuale emergere di strutture in itinere (come ad esempio alcune buche di palo apparentemente scavate all’interno del banco roccioso nel quale è stato praticato il taglio di fondazione della struttura, individuate negli ultimi giorni della campagna di quest’anno).


La seconda area attualmente in corso di scavo e che continua a restituire materiale è quella del  bothros,ossia un pozzo votivo destinato ad accogliere le offerte sacrificali e gli ex-votoalle divinità, per lo più ctonie: si presenta come una fossa di forma circolare e regolare, di circa 2m di diametro in superficie e 2,40m. La profondità raggiunta al termine di quest’ultima campagna di scavo è di 9, 20 m. Lo scavo ha potuto svolgersi in totale sicurezza per il personale scientifico e gli studenti grazie all’impalcatura di sicurezza provvista di ponteggi per facilitare la discesa e la risalita e il sistema di montacarichi per la rimozione della terra di riporto. La struttura continua a restituire materiale interessante, che pare suggerire, negli strati attualmente oggetto di indagine, una cronologia più alta (in particolare, la forte presenza di ceramica d’impasto plasmata a mano). Si segnala inoltre una certa quantità di frammenti ossei di carapace di tartaruga, animale offerto in sacrificio alle divinità infere, fattore che parrebbe confermare la destinazione cultuale del pozzo.

Come si è già sottolineato in precedenza nel corso degli anni, questo sito  presenta caratteristiche peculiari meritevoli di un’approfondita indagine scientifica, ma, soprattutto, risulta particolarmente idoneo alla formazione degli studenti: la conformazione della stratigrafia e la posizione topografica del sito garantiscono condizioni favorevoli all’apprendimento. Torniamo inoltre a ripetere quanto sia rara, in particolare in ambito etruscologico, la possibilità di studiare una realtà insediativa lontana da contesti urbani, funerari e santuariali, che ci può fornire informazioni preziose circa le formule dell’abitare nell’Italia preromana e soprattutto nell’Etruria extraurbana ad un livello cronologico per cui le testimonianze scarseggiano. L’appoggio del Gruppo Archeologico “Le Rocche” di Casciana Terme si è rivelato, come ogni anno, prezioso ed insostituibile. Riferendoci proprio all’attività di questa organizzazione, che trascende le attività legate alla campagna di scavo, reiteriamo la nostra opinione sulla necessità di investire sull’allestimento della mostra di cantiere  che  attualmente ospita ed espone i reperti più significativi emersi durante i quasi vent’anni dello scavo del sito, consci che questa esposizione fornisce un importante strumento di valorizzazione del territorio e di gratificazione della comunità locale

Auspichiamo pertanto una rinnovata collaborazione e rinnoviamo la nostra gratitudine umana e professionale al Gruppo Archeologico “Le Rocche” di Casciana Terme –Lari, all’Arcidiocesi che ci concede in uso i locali della parrocchia dei SS. Quirico e Giulitta, all’amministrazione comunale   e ai finanziamenti concessi dalla Fondazioni Cassa di Risparmio di Volterra per i risultati finora conseguiti.

In fede, 
Dott. ssa Giulia Gabanella (Direttore di Scavo)
Dott. Giuseppe Monte  

Ferrara, addì 26 del mese di luglio 2018